Raccontare per i più piccoli (e per i loro grandi, ovviamente!) significa farsi prossimi al nocciolo dell’oralità: giocare con la voce, con i suoni delle parole, con le onomatopee, le tiritere e le filastrocche.
Le storie si svolgono nello spazio del palmo di una mano: uno spazio che può sembrare ridotto, ma che offre infinite possibilità di immaginare mondi, di contare, di far apparire e sparire personaggi a seconda di come si posizionano le dita.
Quando i libri accompagnano la narrazione, sono cartonati resistenti; senza parole; con colori netti, buchi e alette per giocare; pieni di onomatopee per fare versi e suoni insieme.